E qui iniziò l'esaltazione della bellezza, ma anche la scomodità per le donne...
Ecco il reggiseno più antico del mondo, trovato tra i resti del castello di Lengberg, in Austria.
La datazione al carbonio ha confermato che risale al XV secolo.
"Non credevamo ai nostri occhi" - ha dichiarato all'Associated Press, Beatrix Nutz,
l'archeologa responsabile della scoperta - "Da quello che sapevamo fino a quel momento, nel
XV secolo non esistevano capi simili a reggiseni".
Sono
stati trovati quattro reggiseni di lino: uno che sembra un reggiseno
moderno, uno simile, ma con del tessuto in più che avvolge la gabbia toracica e
due che sembrano camicie.
Sono stati trovati anche altri
indumenti - compresa biancheria intima simile a mutande - ma non è
chiaro se fossero indossati da uomini o donne.
Quindi
ora, per la prima volta, abbiamo la prova che le donne nel Medioevo
indossassero reggiseni. E non solo: questi erano decorati con pizzo.
Prima
di questa scoperta, si pensava che i reggiseni apparsi nel 1800 fossero
preceduti solo dai corsetti (il reggiseno moderno è stato brevettato
soltanto nel 1914 da Mary Phelps Jacob, di New York). Ma ora abbiamo
prove concrete che le donne indossassero gli indumenti intimi anche prima
di iniziare a stringere la vita con i corsetti in osso di balena.
Vediamo cosa si intende per ''prim and proper look''.
La parola ''prim'' significalacci stretti o l'esserebigotti. Il termine ''proper'' significa seguire rigorosamentele regoleole convenzioni, in particolarenelcomportamentosociale;essere decorosi.
Cosìl'espressione''primandproper''èun'espressionedell'inglesevittorianoche si riferivaallepersone(di solitodonne)chesi comportavanoin un modomoltoformaleed erano facilmentescioccatedalla maleducazione.
Oggi una persona è definita prim & proper quando si comportasemprein modocorretto, rispettando le regole dell'etichetta.
Quando l'espressione si riferisce al look, è per descrivere uno stile impeccabile, da grandi occasioni, dove ogni cosa è al posto giusto.
Un'interpretazione può essere quella del mio disegno.
Lo stile ricorda quello delle principesse del passato nelle occasioni formali: abiti che mettevano in evidenza il decolleté con gonne ampie sui fianchi e lunghe; ma ciò che lo rende moderno è la sobrietà che, almeno nel look, contraddistingue oggi le poche principesse rimaste.
Quindi alla corona si sostituisce un cerchietto con strass ed ai gioielli della corona, tre punti luce bijoux come orecchini e collana.
Personalmente è un look che mi piace interpretare soltanto nelle occasioni speciali come ai matrimoni degli amici.
Forse però potrebbe essere anche lo stile più adatto alle feste per esempio di Natale e Capodanno?
Voi che ne pensate?
«Céline è una donna di innata autostima, che segue il suo cuore per
raggiungere il successo, sfida gli stereotipi, è pioniera e guida per
tante altre donne, incarnando totalmente “Perché io valgo”, la mission
del nostro brand», afferma Pierre-Emmanuel Angeloglou, Presidente Globale L’Oréal Paris.
E prima di Céline Dion, già Andie MacDowell, 60 anni, Julianne Moore, 58 e Jane Fonda, 81, erano state scelte dalla celebre azienda di cosmesi.
Lei rappresenta la linea di colorazione per capelli Excellence Creme.
La cantante risponde: «Sono in una fase della mia vita in cui sono entusiasta di usare la mia
voce per permettere agli altri di sentirsi belli, fiduciosi e imparare
ad abbracciare se stessi».
Testimonial over 50, scelte sicuramente per la loro bellezza che, nonostante i segni del tempo, colpisce quanto in passato, ma scelte anche perchè donne di successo capaci di trasmettere valori forti, diversi, inclusivi.
Riassunto dell'articolo pubblicato su VanityFair a questo link.
Settembre, pronte a ripartire? E cosa c'è di meglio che cominciare con una buona notizia?
I modelli di gonna di tendenza per la stagione autunno-inverno, potrebbero già essere in fondo al vostro armadio o in quello della mamma.
E si potrebbero riscoprire in qualche mercatino vintage.
Vediamo i 6 modelli top adatti a innumerevoli occasioni e che vi svoletranno l'outfit.
Procediamo in ordine come nell'immagine.
1. Gonna a pieghe ladylike
Linea pulita, pieghe morbide e slihouette che sta bene a tutte.
E poi il colore, marroncino, perfetto per l'autunno!
Questa è di Benetton.
2. Gonna con bottoni
Beige, lunghezza midi sotto il ginocchio, con bottoni e interno coloratissimo a contrasto.
Questo modello è di Emilio Pucci.
3. Pencil skirt con volant
Volant e ruches tornano protagoniste anche per l'autunno.
Questa è una gonna di Pinko con stampa Principe di Galles.
4. Midi scozzese
Dopo anni, torna la stampa made in Scotland ed è un grande classico dell'autunno.
Questa la gonna tipo kilt è firmata Gucci.
5. Gonna plissé silver
Il plissè è stato protagonista dell'estate e invade anche l'autunno.
Lunga, romantica ma con quel twist in più: il magico potere del glitter!
Questo è un modello di Zara che ci farà sentire un po' principesse.
6. Pencil skirt
Al ritorno in ufficio ci sentiamo tutte un po' donne in carriera e la vostra alleata sarà lei: la pencil skirt in pelle ecologica.
Questo modello al ginocchio è di Joseph.
Immaginate il rossetto rosso che spicca sotto un cappello che ripara la pelle color latte.
Chi ricorda poi i celebri scatti di Helmut Newton con Cindy Crawford e la sua impronta di un rossetto rosso su un fazzoletto bianco?
Sia nella cultura dell'immagine occidentale che in quella orientale, il rossetto rosso rappresenta passione e anche un certo mistero romantico.
Però mentre qui da noi è vissuto come un accessorio di moda, in Oriente rimane simbolo di tradizione.
Come spiega Yamanaka, make up artist di Tokyo, in Giappone, il rossetto rosso è immancabile per le invitate ad un matrimonio.
È utilizzato anche nel rituale del trucco delle Geishe.
Irrinunciabile poi durante i festeggiamenti del Capodanno per le donne cinesi perché è di buon auspicio. Infatti la parola per dire rosso si riferisce anche al concetto di prosperità.
In Giappone il nome del rossetto prende origine dal nome del fiore cartamo, la materia prima da cui nasceva la formula originaria che si applicava con un pennellino intinto in una ciotola di ceramica.
Oggi questo pigmento rosso può arrivare a costare fino a 360 dollari, ma per fortuna nel nostro tempo abbiamo a disposizione alternative ugualmente di qualità, ma a portata di tutte le tasche e di tutte le culture ;-)
E' inverno. Sta piovendo. Avete bisogno di un buon impermeabile. Un Burberry potrebbe fare al caso vostro. Sto parlando dell'etichetta inglese per l'abbigliamento impermeabile.
Oggi Burberry è un'azienda di moda famosa in tutto il mondo con negozi in tutte le più grandi città.
Nel 1855 era solo un'idea nella testa di un commesso: Thomas Burberry.
Thomas Burberry aprì il suo primo negozio a Basingstoke nel 1856. Si specializzò in abbigliamento sportivo. Poi inventò il gabardine, una stoffa impermeabile. La fama di Burberry crebbe. Ed egli aprì il suo primo negozio a Londra, a Haymarket, nel 1891.
In che modo il Burberry di Londra divenne così famoso? L'azienda fornì l'abbigliamento ad avventurieri quali Roald Amundsen, il primo uomo a raggiungere il Polo Sud (1911) e Ernest Shackleton che attraversò l'Antartico nel 1914.
La Burberry è famosa soprattutto per i trench. Questi furono disegnati per gli ufficiali dell'armata inglese durante la prima guerra mondiale. Il nome si ispira alle trincee di quella terribile guerra. Il trench diventò poi un'icona hollywoodiana. Humphrey Bogart ne indossò uno in ''Casablanca'' e Audrey Hepburn in ''Colazione da Tiffany''.
L'etichetta perse il suo glamour durante gli anni '90. Gli hooligans adottarono l'impermeabile come una divisa. La polizia chiamò la campagna contro i comportamenti anti-sociali ''Operazione Burberry''.
Come Burberry salvò la sua immagine? Il primo cambiamento arrivò con l'assunzione di un nuovo amministratore delegato nel 1997: Rose Marie Bravo. Bravo puntò sull'alta moda. Le campagne pubblicitarie ebbero come protagoniste top model e celebrities come Kate Moss e Emma Watson. Burberry assunse anche nuovi designer come Christopher Bailey.
Oggi la Burberry possiede negozi in più di 70 Paesi. I suoi prodotti sono costosi ed esclusivi. Le proposte includono abbigliamento maschile e femminile, borse, scarpe e profumi. Una borsetta può arrivare a costare 15 mila euro e una sciarpa 350 euro.
La Burberry si è presto adattata all'era digitale in cui viviamo. Il suo catalogo prodotti è disponibile in tutto il mondo attraverso i suoi negozi on line. Vi sono 2 milioni di followers su Facebook. Vi è anche un sito speciale dedicato al trench: artofthetrench.com, dove gli utenti possono personalizzare il loro trench.
Nel 2006 la Burberry annunciò la chiusura della fabbrica in South Wales. Nuove fabbriche aprirono a Hong Kong e in Cina. Questa decisione fu impopolare. Le proteste arrivarono da politici locali, celebrities come Tom Jones ed anche dal Principe Carlo. La richiesta fu di mantenere l'azienda in Gran Bretagna. Le proteste diventarono un movimento globale attraverso internet. Ma la fabbrica chiuse comunque nel marzo del 2007.
Sempre nel 2006 l'organizzazione per i diritti degli animali, Peta, iniziò una campagna internazionale contro Burberry. La protesta fu contro l'utilizzo di pelliccia nella produzione delle linee di abbigliamento Burberry. La campagna incluse numerose manifestazioni durante i fashion show e di fronte ai punti vendita e la creazione di un sito internet dedicato:bloodyburberry.com. La campagna è sempre attiva.
E voi, avete un Burberry? O avete mai pensato di acquistarne uno? Oppure avete acquistato un capo di abbigliamento di un'altra marca che ne riprendesse la linea? O invece proprio non vi è mai piaciuto?