
Ed è chiaro che, tra le due Liz, quella che alla fine resterà, nella storia del costume e del cinema degli ultimi decenni, sarà la prima: la professionista ricca di talento, la diva bambina di Lassie che superando le insidie di un successo raggiunto troppo presto si è trasformata in una delle interpreti più raffinate di Hollywood. Protagonista assoluta soprattutto della grande stagione dei melò anni Cinquanta, spesso accanto a partner bravi e affascinanti quanto lei. In film come Un posto al sole (1951), con Montgomery Clift; L'ultima volta che vidi Parigi (1954); Il Gigante (1955), con Rock Hudson e James Dean; L'albero della vita (1957), ancora con Clift; La gatta sul tetto che scotta (1958), con Paul Newman; Improvvisamente l'estate scorsa (1959).

Diventata adolescente, l'attrice - bruna, stupendi occhi di un rarissimo colore viola, bellezza morbida e nello stesso tempo insolita - partecipa nel 1949 a Piccole Donne, trasposizione del classico per ragazze in cui impersona la sorella Amy; e un anno dopo viene consacrata come grande interprete recitando accanto al mostro sacro Spencer Tracy nella commedia Il padre della sposa, diretta da Vincente Minnelli. Ma non è nei film più leggeri e divertenti, che il suo talento è destinato a brillare: col suo sguardo intenso, con quella sua aria da sventurata eroina, è il dramma il suo luogo naturale. Come la grande stagione degli anni Cinquanta dimostra.
Non c'è però solo la Liz numero uno, dedita con passione alla settima arte, interprete di grandi autori come Tennessee Williams (vedi La gatta sul tetto che scotta o Improvvisamente l'estate scorsa). C'è anche la Taylor numero due, protagonista assoluta delle cronache rosa, dalla vita sentimentale perennemente in movimento. Dopo i matrimoni falliti con il magnate rampollo Conrad Hilton jr, col collega Michael Wilding e col produttore Mike Tood, la diva dagli occhi viola si innamora di un altro attore, Eddie Fischer, sposato con la star acqua e sapone Debbie Reynolds. E' scandalo. Lui lascia la moglie e la sposa, ma anche questo matrimonio si conclude con un divorzio. Anche perché Liz incontra il vero uomo della sua vita: il grande interprete inglese Richard Burton, suo partner nel superkolossal Cleopatra (1963). Lei ha raccontato così il loro primo incontro: "Lui mi è venuto vicino dichiarando 'te l'ha mai detto nessuno che sei una ragazza carina?'. E io pensai: 'Ecco il grande intellettuale, il grande attore, che se ne viene fuori con una frase così sciocca'. Ma poi ho visto che le mani gli tremavano, e ho provato compassione per lui, ho realizzato che era 'umano': è stato l'inizio della nostra storia".

Non ci sono solo le peripezie sentimentali, però, a riassumere l'intensa vita personale di Liz: ci sono anche i problemi di sovrappeso, l'alcolismo, una sorta di alone di drammaticità che l'ha sempre circondata. Ma ci sono pure le cose positive: l'amicizia senza riserve per Michael Jackson, che lei ha sempre lealmente difeso anche nel periodo delle accuse di pedofilia e del processo; e soprattutto l'impegno pubblico per le buone cause. La lotta all'Aids, in primo luogo che la vede in prima linea per decenni. Anche perché il virus aveva portato via il suo vecchio amico Rock Hudson. Non a caso oggi, dopo l'annuncio della morte, la famiglia dell'attrice fa sapere: "Non inviate fiori, ma date contributi alla battaglia sull'hiv".
Gli ultimi suoi anni di vita, però, sono segnati anche dalle malattie: la diagnosi della grave disfunzione cardiaca che l'ha portata alla morte, il cancro alla pelle, due polmoniti. Disavventure a cui ha sempre cercato di reagire con la forza di un leone, e perfino con una dose di leggerezza: "Non mi sono mai presa molto sul serio", ha dichiarato una volta. Anche per questo suo insospettabile understatement, la ragazza con gli occhi viola ci mancherà molto.
La Repubblica - C.Morgoglione - marzo 2011
In questo video, un omaggio allo sguardo indimenticabile e pieno di significato, di Liz Taylor
2 commenti:
incredibilmente meravigliosa! Queste foto sono bellissime! Non so perchè, ma le dive di allora hanno un fascino inaguagliabile! ^_^
Sono d'accordo con te Luana.
Infatti è stato difficile scegliere quali foto postare tra tutte quelle bellissime che ho raccolto (tant'è che sto imbastendo un secondo articolo dedicato all'attrice :)
A mio parere, quel ''fascino ineguagliabile'' penso derivasse da una bellezza autentica (perlomeno in giovane età) e da un ricorso meno smodato alla chirurgia estetica o almeno a quella troppo invasiva, diffusa oggi, che modifica le linee del viso e le espressioni rendendole innaturali.
Ma credo che, soprattutto nel caso di Liz Taylor, oltre ad essere una ''ragazza carina'' come affermato dal suo terzo e quarto marito Richard Burton, ci fosse anche una forte personalità ed un grande talento che rendevano i suoi occhi, naturalemente belli, anche pieni di significato.
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